Ballerina bianca, nome scientifico Motacilla alba, fotografata lungo le rive del Po di Goro, un ramo del fiume Po, in località Bacucco nel Comune di Ariano nel Polesine, mentre cattura al volo un piccolo insetto.
The White Wagtail, scientific name Motacilla alba, photographed along the banks of the Po di Goro, a branch of the Po River, in Bacucco locality in the municipality of Ariano in Polesine, while catching a small insect on the fly.
Photo taken with Olympus OM-D E-M10 MARK III camera combined with Olympus 100-400 f5.00-6.3 IS micro four-thirds telephoto zoom lens
La Pettegola, nome scientifico Tringa totanus, è uno dei trampolieri italiani più comuni. Una delle caratteristiche delle Pettegole è quella che, rispetto ad altri uccelli, alla vista di un pericolo sono normalmente le prime ad alzarsi in volo e comunicare l’allarme agli altri uccelli con il loro richiamo sonoro. Per questo motivo sono anche conosciute come le sentinelle delle paludi.
A small colony of Redshanks photographed near the Ca’ Mello Nature Oasis in the municipality of Porto Tolle.
The Redshank, scientific name Tringa totanus, is one of the most common Italian waders.
One of the characteristics of Redshanks is that, compared to other birds, at the sight of danger they are normally the first to take to the air and communicate the alarm to other birds with their sonorous call. For this reason they are also known as the sentinels of the marshes.
Photo taken with Olympus OM-D E-M10 MARK III camera combined with Olympus 100-400 f5.00-6.3 IS micro four-thirds telephoto zoom lens
Falco di palude
Falco di palude fotografato lungo le rive del Po di Goro, un ramo del fiume Po, in località Bacucco, frazione del Comune di Ariano nel Polesine in provincia Rovigo
Marsh hawk photographed along the banks of the Po di Goro, a branch of the Po River, in Bacucco, a hamlet of the municipality of Ariano nel Polesine in the province of Rovigo
In una notte di ottobre 2022 sto percorrendo in auto la strada statale 349 nei pressi del Comune di Asiago in provincia di Vicenza quando davanti a me a lato della strada vedo muoversi velocemente quella che può sembrare la sagoma di un cane e mi dico “è forse un lupo?”.
Rallento l’auto e aiutandomi con la luce dei fari guardo in direzione verso dove avevo visto indirizzarsi l’animale. Con mia grande sorpresa vedo fermo ad osservarmi un bellissimo esemplare di volpe rossa. Emozionato prendo velocemente la mia macchina fotografica Olympus OM-D E-M10 Mark III abbinata ad un obiettivo Olympus M.Zuiko ED 75 mm F 1.8 e scatto alcuni fotogrammi nella speranza che nonostante le precarie condizioni di luce il risultato di questi scatti sia soddisfacente.
A red fox at the bar
On a night in October 2022 I am driving along State Road 349 near the municipality of Asiago in the province of Vicenza when ahead of me on the side of the road I see what may appear to be the silhouette of a dog moving quickly and I say to myself, “Is it maybe a wolf?”
I slow the car down and helping myself with the light of the headlights I look in the direction where I had seen the animal heading. To my surprise I see stopped and observing me a beautiful specimen of a red fox. Excitedly I quickly grab my Olympus OM-D E-M10 Mark III camera combined with an Olympus M.Zuiko ED 75 mm F 1.8 lens and take a few frames in the hope that despite the precarious light conditions the result of these shots will be satisfactory.
Tra settembre e ottobre le marmotte si ritirano nelle loro tane dove trascorreranno l’inverno in letargo. Dalle loro tane usciranno in primavera verso maggio giugno.
Momenti di caccia fotografica
L’esemplare che appare nella foto è stato fotografato in data 1 ottobre 2022 in località Luserna nel trentino nei pressi di malga Costalta con una fotocamera Olympus OM-D E-M10 MARK III abbinata al teleobiettivo zoom micro quattro terzi Olympus 100-400 f5.00-6.3 IS (velocità otturatore 1/2500 sec; apertura f7.1; lunghezza focale 400 mm formato micro quattro terzi/800mm formato in pellicola 35 mm)..
Marmots in Luserna
Between September and October marmots retire to their burrows where they will spend the Winter in hibernation. They will come out in Spring around May June.
Moments of photographic hunting
The specimen that appears in the photo was photographed on 1 October 2022 in Luserna in the Province of Trento near Malga Costalta with an Olympus OM-D E-M10 MARK III camera combined with the Olympus 100-400 f5.00-6.3 IS micro four thirds telephoto zoom lens. (shutter speed 1/2500 sec; aperture f7.1; focal length 400mm micro four thirds format / 800mm 35mm film format).
Piovanello tridattilo, fotografato nel Delta del Po in località Bacucco, sulla spiaggia dell’Isola dei Gabbiani alla ricerca di piccoli molluschi, crostacei e piccoli insetti acquatici.
Questo uccello si riproduce nella tundra artica e sverna nelle regioni del Sud Africa rendendosi protagonista di una delle più lunghe migrazioni nel mondo degli uccelli.
Lungo le coste italiane, in particolare su quelle sabbiose, il Piovanello tridattilo lo si può notare in migrazione generalmente fra aprile e maggio o fra settembre e ottobre.
La fotografia è stata scattata con una fotocamera Olympus OM-D E-M10 MARK III abbinata al super teleobiettivo zoom micro quattro terzi Olympus 100-400 f5.00-6.3 IS (velocità otturatore 1/3200 sec; apertura f6.3; lunghezza focale 400 mm formato micro quattro terzi/800mm formato in pellicola 35 mm).
Tridactyl sandpiper
Tridactyl sandpiper, photographed in the Po Delta in Bacucco locality, on the beach of Isola dei Gabbiani looking for small mollusks, crustaceans and small aquatic insects.
This bird breeds in the Arctic tundra and winters in the regions of South Africa making itself the protagonist of one of the longest migrations in the bird world.
Along the Italian coasts, particularly on sandy ones, the Tridactyl Sandpiper can be seen migrating generally between April and May or between September and October.
The photograph was taken with an Olympus OM-D E-M10 MARK III camera combined with the Olympus 100-400 f5.00-6.3 IS micro four-thirds super telephoto zoom lens (shutter speed 1/3200 sec; aperture f6.3; focal length 400mm micro four-thirds format/800mm 35mm film format).
La parola deriva da due parole greche, “Bios” che significa “Vita” e “Topos” che significa “Posto”.
In biologia con il termine biotopo si identifica un’area ambientale specifica in cui vive una determinata specie animale o vegetale o convivono più specie diverse. In quest’area le condizioni fisiche e ambientali rimangono sostanzialmente inalterate nel corso del tempo permettendo alle specie autoctone di vivere e riprodursi.
Secondo questa descrizione possiamo allora riferirci con il termine “biotopo” all’ambiente acquatico di roggia Contarina, una roggia che attraversa il Comune di Costabissara in provincia di Vicenza.
Come specie autoctone di roggia Contarina in località Fornace indico la colonia di libellule che da sempre ho visto esistere in questo tratto di roggia.
Ma di quale specie di libellule si tratta?
Sono libellule della specie “Calopteryx virgo” e “Calopteryx splendens”. Sono libellule dai colori sgargianti che spaziano nel caso dei maschi dal blu metallico al violaceo mentre nel caso degli esemplari femmina dal verde al bronzo. Sono libellule indicate anche con il termine “Damigelle d’acqua”, per il loro volo leggero e graziato.
Una differenza che si può facilmente notare tra le due specie, Calopteryx virgo e splendens, la troviamo nella colorazione delle ali degli esemplari maschi. Ad esempio nella specie “Calopteryx virgo” il colore blu delle ali dei maschi è uniforme mentre nella specie Calopteryx splendens la colorazione blu la si nota in particolar modo a partire dalla metà e fino alla parte finale delle ali mentre è assente nella parte iniziale.
Sono specie che prediligono gli ambienti d’acqua corrente, poco inquinati e ricchi di ossigeno. Da sottolineare che alcuni popoli Nativi Americani indicano le libellule come il simbolo dell’acqua pura.
Le libellule hanno un sistema alare molto efficace che permette loro di librarsi in aria rimanendo ad esempio ferme in un punto. Per questa loro particolarità sono anche simbolo di equilibrio. Hanno due paia di ali la cui membrana è rinforzata da una fitta rete di vene. Favorite dalla loro destrezza nel volo sono formidabili cacciatrici di zanzare.
Le libellule della specie Calopteryx virgo e Calopteryx splendens, molto diffuse in passato, al giorno d’oggi stanno diventando una rarità. Dette anche “libellule di acqua corrente” sono quasi scomparse in molte regioni italiane a causa della distruzione degli ambienti idonei al loro sviluppo.
Il ciclo vitale delle libellule è il seguente: la femmina, a seconda della specie, depone le uova fecondate in acqua o le inserisce all’interno del tessuto immerso delle piante acquatiche. Le uova si schiudono e nasce la larva che rimane e si sviluppa in acqua. Giunta alla maturità la larva esce dall’acqua e si trasforma, attraverso la metamorfosi, in insetto aerobico alare. Il ciclo vitale della libellula si conclude in quest’ultimo periodo vissuto all’aria aperta. Da lì a poche settimane la libellula morirà, giusto dopo aver avuto il tempo per l’accoppiamento e il deposito delle uova fecondate. Ed è così che per la libellula il ciclo della vita si ripete… e questo fino a quando il suo ambiente naturale glielo consentirà.
(Note: prosegue il mio apprendimento all’uso del super telefoto zoom micro quattro terzi Olympus 100-400 f5.00-6.3 IS. Le foto pubblicate in questo post sono state scattate a mano libera con una fotocamera Olympus OM-D E-M10 MARK III abbinata a questo super tele obiettivo zoom Olympus. Le foto che seguono sono state scattate con lo zoom alla massima estensione di 400 mm, lunghezza focale equivalente nel formato full frame 35 mm a 800 mm).
Altri esemplari fotografati lungo le sponde di roggia Contarina in località Fornace:
The dragonflies of the Roggia Contarina biotope
What is a biotope?
The word comes from two Greek words, “Bios” which means “Life” and “Topos” which means “Place”.
In biology, the term biotope identifies a specific environmental area in which a certain animal or plant species lives or where several different species coexist. In this area, the physical and environmental conditions remain substantially unchanged over time, allowing native species to live and reproduce.
According to this description, we can then refer with the term “biotope” to the aquatic environment of the Contarina canal, a canal that crosses the Municipality of Costabissara in the province of Vicenza.
As a native species of Contarina canal in the Fornace area, I indicate the colony of dragonflies that I have always seen exist in this stretch of canal.
But what species of dragonflies are we talking about?
They are dragonflies of the species “Calopteryx virgo” and “Calopteryx splendens”. They are dragonflies with bright colors ranging in the case of the males from metallic blue to purple while in the case of the females from green to bronze. They are dragonflies also referred to with the term “Water damsels”, due to their light and graceful flight.
A difference that can be easily noticed between the two species, Calopteryx virgo and spendens, is found in the coloration of the wings of the male specimens. For example, in the species “Calopteryx virgo” the blue color of the wings of the males is uniform while in the species Calopteryx splendens the blue color is particularly noticeable starting from the middle and up to the final part of the wings while it is absent in the initial part.
They are species that prefer flowing water environments, which are little polluted and rich in oxygen. It should be emphasized that some Native American peoples indicate dragonflies as the symbol of pure water.
Dragonflies have a very effective wing system that allows them to hover in the air and for example remain stationary in one point. For this particularity they are also a symbol of balance. They have two pairs of wings whose membrane is reinforced by a dense network of veins. Favored by their dexterity in flight, they are formidable hunters of mosquitoes.
Dragonflies of the species Calopteryx virgo and Calopteryx splendens, very widespread in the past, are now becoming a rarity. Also known as “dragonflies of running water” they have almost disappeared in many Italian regions due to the destruction of the environments suitable for their development.
The life cycle of dragonflies is as follows: the female, depending on the species, lays the fertilized eggs in water or inserts them inside the immersed tissue of the aquatic plants. The eggs hatch and the larva is born, which remains and develops in the water. Having reached maturity, the larva comes out of the water and transforms itself, through metamorphosis, into an aerobic winged insect. The life cycle of the dragonfly ends in this last period lived in the open air. Within a few weeks, the dragonfly will die, just after having had time for mating and depositing the fertilized eggs. And this is how the cycle of life repeats itself for the dragonfly…
(Notes: my learning to use the Olympus 100-400 f5.00-6.3 IS, super telephoto zoom micro four thirds IS combined with my Olympus OM-D E-M10 MARK III, continues. The photos published in this post were taken hand-held with an Olympus OM-D E-M10 MARK III camera paired with this Olympus super telephoto zoom lens.