Esemplare di Alzavola anellata (nome scientifico Callonetta leocophrys), piccola anatra in inglese chiamata Ringed Teal.
Esemplare maschio di Alzavola anellata. (Foto di Maurizio Romio)Esemplare di Alzavola anellata. (Foto di Maurizio Romio)Esemplare maschio di Alzavola anellata. (Foto di Maurizio Romio)
Le fotografie pubblicate in questo post sono state scattate a Costabissara, in roggia Contarina, in data 18 luglio 2015 con fotocamera Olympus E-PL3 dotata di obiettivo M. Zuiko ED 40-150 mm f 4.0-5.6 R.
Le foto sono state scattate in formato jpeg e pubblicate senza alcuna pre-elaborazione.
Nel mese di novembre 2014 ho dato alle stampe, in qualità di autore, il libro dal titolo
“Piloti… forse si nasce. Antonillo Zordan, storia e successi di un Campione di Rally.
Stagione agonistica anni Settanta”.
Contenuto dell’opera letteraria.
La pubblicazione racconta la storia agonistica del pilota vicentino Antonillo Zordan, oggi sessantacinquenne, distintosi in particolare nei rally degli anni Settanta e Ottanta.
Nato nel 1949 debutta nei rally nel 1972 e diventa ben presto uno dei principali protagonisti della specialità in Italia aggiudicandosi nel Gruppo 3, alla guida di una Porsche Carrera 911, il titolo di Campione Italiano Rally Nazionali 1976 e il titolo di Campione Rally Internazionali 1977.
Nel 1976 balza agli onori della cronaca sportiva vincendo il Rally internazionale Campagnolo alla guida di una Porsche Carrera 911 Gruppo 3, riservato alle auto sportive di serie, davanti alla Lancia Stratos ufficiale.
Nel 1980, in occasione del Rally Mondiale di San Remo, alla guida di un’Opel Ascona Gruppo 1, messagli a disposizione dalla Conrero Squadra Corse di Virgilio Conrero, si classifica ottavo assoluto, primo dei piloti privati.
Una storia il cui filo conduttore è un’intervista al pilota.
Un’analisi e interpretazione della sua attività agonistica, corredata da foto, articoli di giornali, testimonianze e fatti.
Richieste di informazioni sul libro possono essere inviate al seguente indirizzo e-mail: maurizio[]romiocostabissara.it.
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Libro: Piloti… forse si nasce
Antonillo Zordan, storia e successi di un Campione di Rally
Stagione agonistica anni Settanta
Commenti:
E-mail del 5 dicembre 2014:
Caro Romio (possiamo darci del tu?),
Caro Maurizio,
ho ricevuto ieri il tuo libro. Grazie
Ho incominciato già ieri notte a leggerlo con voracità.
Mi pare scritto bene e con grande passione. Si sente tutta l’ammirazione
che hai per questo grande pilota.
Il libro è ben fatto. La copertina rigida, cartonata e patinata ne fanno
un libro ‘di lusso’.
All’interno l’impaginatura è buona, forse qualche foto si poteva
posizionare meglio, ma nel complesso il lavoro pare ben fatto. […] complimenti a te e a tutti quelli che ti hanno aiutato a
scrivere il libro. Salutami Zordan e digli che grazie al tuo libro lo sto
apprezzando tantissimo come pilota e come uomo.
In questo periodo natalizio del 2013, dopo aver valutato varie alternative, scegliamo come base delle nostre brevi vacanze natalizie il camping della città di Merano.
Io e la mia famiglia siamo alla nostra prima esperienza di campeggio in inverno.
Mia moglie evidenzia qualche perplessità nell’affrontare in caravan le temperature invernali… ma alla fine, tutti, in famiglia ci diamo da fare per superarle.
La mattina del 30 dicembre siamo in viaggio, con la roulotte al seguito, verso il camping cittadino di Merano presso il quale giungiamo verso mezzogiorno.
Nonostante un cartello in entrata riporti la scritta “Full, completo”, fortunatamente riusciamo a trovare una piazzola dove sistemare la nostra caravan.
Come siamo giunti a questa scelta meranese?
Presso la biblioteca comunale di Costabissara prendo in visione la rivista mensile Bell’Italia, numero 332 del mese di dicembre 2013, la quale all’interno, nello spazio editoriale “Il weekend di Bell’Italia”, in un articolo dal titolo “Dolci inverni tra le alpi”, indica come trascorrere una breve vacanza invernale a Merano.
Dopo aver letto l’articolo mi dico… Merano sarà la meta per la nostra prima esperienza di campeggio invernale con la caravan.
Valuto anche il fatto che dal punto di vista logistico Merano è facilmente raggiungibile attraverso l’arteria autostradale, fino a Bolzano, e poi in superstrada fino quasi in centro città e che in caso di nevicate questo fattore può costituire un vantaggio garantendo una maggiore facilità di mobilità e spostamento con l’auto e la caravan.
Io e la mia famiglia troviamo la città di Merano e i suoi abitanti molto accoglienti.
A Merano si trascorre il capodanno
a Merano 2000 passeggiamo sulla neve
si ammira il panorama
si corre e ci si diverte sulla neve
Il giorno successivo, in centro città, ci concediamo un bagno ristoratore alle Terme.
La nostra prima esperienza di vacanza in inverno in roulotte non può andare meglio.
La nostra caravan, una Lander Pierre Cardin del 1987, si comporta alla grande.
Con una temperatura esterna notturna di qualche grado sotto lo zero la stufa Truma SL3002 in dotazione, regolata al minimo e con l’oblò della caravan aperto a metà, ci assicura all’interno dell’abitacolo una temperatura superiore ai 20 gradi; accappatoi e asciugamani riposti bagnati nel vano armadio li ritroviamo asciutti il mattino seguente… cosa desiderare di più!?
Un saluto e… un augurio di Buon Anno a tutti i visitatori del blog.
(Nota: le foto che appaiono nel post sono state scattate in formato jpeg con una fotocamera Olympus E-PL3 e pubblicate senza alcuna pre-elaborazione)
Foto panoramica delle foci del Po della Pila al tramonto costituita da 5 scatti effettuati con una fotocamera Olympus uTough-6000 del 2009 in modalità panorama e uniti successivamente da PC utilizzando il software in dotazione alla macchina fotografica. In fase di editing la sola elaborazione ha riguardato un lieve ritaglio dei contorni dell’immagine.
Viaggio in Francia in caravan alla scoperta di Parigi e dei castelli della Loira.
La Torre Eiffel, simbolo di Parigi, ripresa dalla piazza del Trocadéro
Dopo la Germania eccoci in Francia.
Ad agevolare questo nostro viaggio, con meta Parigi e i castelli della Loira, è ancora una volta la nostra storica caravan Lander Pierre Cardin, i cui interni sono firmati dal famoso stilista italiano, naturalizzato francese, Pierre Cardin.
Si parte da Vicenza venerdì 9 agosto 2013 alle ore 15.00, temperatura 34°.
Si giunge in Francia in serata attraverso il valico del Moncenisio.
Caravan Lander Pierre Cardin sul passo del Colle del Moncenisio a 2083 metri di altitudine.
Museo di Kalkriese – Maschera del cavaliere romano
In questo post provo a riassumere il viaggio fatto con la mia famiglia lo scorso luglio in Germania.
Un viaggio itinerante di circa 3000 chilometri alla guida di una Volvo XC70 del 2006 con al traino una gloriosa e storica caravan Lander Pierre Cardin del 1987.
Prima tappa
Si parte da Vicenza, all’una e mezza di domenica 8 luglio, in direzione della città di Wurzburg in Germania, destinazione il campeggio Estenfeld nei pressi dell’omonima località, che raggiungiamo nel primo pomeriggio dopo aver percorso circa 768 chilometri lungo l’autostrada E45. Leggi tutto “Viaggio a Teutoburgo”
Vista panoramica della località Montepulgo di Cornedo Vicentino
Il mio viaggio nei ricordi legati alla famiglia di origine mi ha portato a parlare della località di Montepulgo che si trova nel Comune di Cornedo Vicentino in provincia di Vicenza.
Nel mio post “Gli Zaupa e la località di Montepulgo” ho citato il cimitero di Montepulgo ed ora riporto una storia legata a questo sacro luogo e ad alcuni miei famigliari, come la bisnonna materna Margherita Zaupa.
Tutto inizia nel lontano 1954 quando gli abitanti di Montepulgo ricevono dal Comune di Cornedo Vicentino l’autorizzazione a costruire il cimitero che avrebbe consentito loro di aver vicino i propri cari defunti. Mancano però le risorse economiche per poter realizzare quest’opera ed ecco allora che inizia quello che nell’opuscolo “I ricordi di don Giovanni Munari nel 50° anniversario della Chiesa parrocchiale di Montepulgo (4 ottobre 1952 – 5 ottobre 2002)”, viene ricordato come “l’Avventura per il Cimitero”, che porterà, nel 1955, una bambina di nome Dorina Zaupa fino agli studi televisivi della RAI, a Roma.
Ecco quanto tratto da “I ricordi di don Giovanni Munari nel 50° anniversario della Chiesa parrocchiale di Montepulgo (4 ottobre 1952 – 5 ottobre 2002)”:
L’ “AVVENTURA” per il CIMITERO
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Il Comune di Cornedo, aveva accolto l’istanza perché a Montepulgo ci fosse, dopo la
Chiesa, anche il Cimitero: Fino allora tre erano i Camposanti dei parrocchiani, secondo
il Comune di residenza. – Castelgomberto per la contrada CARLETTI
Priabona per l’alta Vallugana: PERUZZI-BELLOLI-COSARI-DE FACCI –
Cereda per quelli del Comune di Cornedo……….
L’Ingegner Paolo Zaupa, ne aveva fatto il progetto….Don Pietro Zaupa regalò il
terreno, il Comune mandò a Roma la richiesta di un contributo, al Ministero dei Lavori
Pubblici, tenuto allora dal Ministro Romita.
Un giorno arrivò sul tavolo del Ministro una letterina, diretta alla RAI che pressappoco
diceva così:
CARA RAI
Tu che abiti a Roma, domanda al Governo se può mandare i soldi per fare il Cimitero
del mio paese, Montepulgo….perché ho la nonna molto vecchia, e quando muore la
portano molto lontano ed io alla domenica non posso portare il fiorellino sulla sua
tomba…….. ti ringrazio tanto……..
ZAUPA DORINA
Settembre 1954: arriva in paese una camionetta della RAI da Venezia, due “cineasti”
s’incontrano col parroco e con la DORINA e vengono “girate” delle scene:….
– Tre vecchietti che davanti alla chiesa discutono, parlano, “dice il
commentatore” del Cimitero lontano…
– La Dorina che si mostra servizievole con la nonna, andando alla fontana
della contrada ad attingere acqua…
– Il parroco con i chierichetti tutti sudati, che tornano da un funerale…
Girate le scene la camionetta riparte “con tanti saluti..e..buona fortuna!!”
E la fortuna arriva a fine gennaio 1955 con l’invito da Roma, di trovarsi il
seguente 6 febbraio, alla RAI, in via Teulada con la bambina.
Il Parroco e Dorina sono a Roma il pomeriggio del giorno fissato…
Li accoglie una signora (dicono responsabile del telegiornale) che dà
delle indicazioni per il mattino seguente, per l’incontro con il Ministro dei
Lavori Pubblici….dice: “la bambina me la porterei a casa mia, perché ho
la domestica che è da Valli del Pasubio… e credo sia lieta di parlare “in
dialetto veneto” con lei”….Mentre la Dorina va con la signora, don
Giovanni viene indirizzato all’albergo di Piazzale Clodio per la cena ed il
pernottamento….Lì, trova un cameriere che è da Padova “onorato di
servire un’ottima cenetta ad un prete vicentino…(già paga la RAI!!!)
Il mattino seguente, i due si ritrovano alla RAI; la Dorina si trova vestita
a nuovo, con uno scatolone di cioccolatini da dividere con la nonna e le
amichette del paese: Si parte con una Jeppe attrezzata per il Ministero..
Ministro è l’On. Romita, don Giovanni, (istruito dal “regista”) si ferma alla
porta dello studio….Dorina si avanza mentre il Ministro saluta con un
cenno il prete,…e raccomanda al TRUCCATORE: “mi raccomando, di
riuscire bene, perché a casa mi guarderanno…è la prima volta che mi
vedono in Televisione!!”
Intanto Dorina si avvicina al tavolo e dice: “Scusa, sei tu il Governo??”
-No io non sono il Governo “dice l’Onorevole, “ma ho visto la tua bella
letterina,…tu sei brava e buona, perché ami la nonna….anch’io ho una
nipotina che mi vuol tanto bene…ecco.. porta al tuo Sindaco questa –
carta-, il governo concede 3 milioni per il Cimitero del tuo paese…ciao… e
salutami la nonna”… ancora un – telesaluto al Parroco – ed i due escono
dal Palazzo, mentre la telecamera segue Don Giovanni che si allontana
tenendo per mano Dorina, mentre con l’altra mano regge una – valigetta a
soffietto – caratteristica a quei tempi dei preti in viaggio…
Così termina l’-avventura romana- ed a Montepulgo nel 1956 verrà
Margherita Zaupa (classe 1874) ritratta in una foto d'epoca
La nonna a cui fa riferimento nella lettera Dorina Zaupa è la mia bisnonna materna, la signora Margherita Zaupa (1874-1961), qui ritratta in una foto d’epoca. La nipote Oliva Zaupa, mia mamma, la ricorda di carnagione e occhi chiari.
Leggendo il racconto mi sembra di rivedere “la vita” di quel tempo a Montepulgo, con le persone dedite alla raccolta della legna, all’allevamento, alla coltivazione del tabacco, alla caccia, bambini che studiano e giocano, qualche persona anziana che lentamente cammina sulla strada.
Il 6 gennaio come da tradizione arriva… la Befana, la Stria.
Arriva la Befana
Ecco una filastrocca, in dialetto veneto, che descrive il suo arrivo: La Befana vien de note con le scarpe tute rote, col vestito da romana, la Befana zé… me mama.
(La Befana vien di notte, con le scarpe tutte rotte, con il vestito da romana, la Befana è… mia mamma).
Racconta mia madre che ai suoi tempi pochi erano i bambini che credevano che la Befana potesse essere la loro mamma.
La tradizione vuole che la Befana lasci appesa, accanto al camino, una calza con dentro dolci o carbone rispettivamente per i bambini che si sono comportati bene oppure male.
Un tempo dentro la calza si trovavano mele, noci, nocciole, “caròbole” (carrube) e stracaganasse (castagne secche). I nostri nonni e bisnonni chiamavano questo “preparato” di frutta “il burièlo”.
Babbo Natale, con la slitta carica di doni, ha iniziato a fermarsi nelle nostre famiglie, in maniera capillare, circa trent’anni fa.
Prima della sua venuta c’era solamente la Befana che portava i doni ai bambini, doni limitati spesso al solo contenuto della calza appesa sul camino il giorno dell’ Epifania.
…quanta gioia recava un tempo il passaggio della Befana!